Passatelli romagnoli

Storia, origini e caratteristiche dei passatelli, preparati da Maletti seguendo la ricetta originale romagnola

passatelli romagnoli sono un piatto ricco di storia e tradizione, un vero simbolo della cucina dell’Emilia-Romagna, regione nota per le sue eccellenze gastronomiche. Questa tipologia di pasta, profondamente radicata nella cultura culinaria locale, si distingue per la sua caratteristica forma, per la semplicità degli ingredienti e per il suo sapore ricco e gustoso. 

Anche la consistenza dei passatelli è unica: sono allo stesso tempo morbidi e compatti, amalgamandosi perfettamente con i sapori del brodo in cui vengono tradizionalmente cotti e serviti. In Emilia-Romagna sono spesso proposti come primo piatto nelle occasioni speciali, soprattutto durante le festività natalizie, offrendo un esempio di come la cucina locale sia in grado di trasformare ingredienti semplici in piatti dal sapore unico. 

 

Vediamo insieme quali sono le origini, le caratteristiche e i metodi di preparazione di questo delizioso piatto, proposto da Maletti in diverse varianti, nel pieno rispetto della tradizione romagnola. 

Origini dei passatelli: come nascono?

Nonostante la storia dei passatelli non sia del tutto chiara e dettagliatamente documentata, è certo che questa tipologia di pasta fresca affondi le sue radici nella tradizione contadina, in cui la creatività culinaria era spesso guidata dalla necessità di utilizzare al meglio le risorse disponibili. 

L’origine dei passatelli è strettamente legata all'uso di ingredienti semplici e di recupero, elementi fondamentali nella vita rurale, come pane raffermo, uova e Parmigiano Reggiano, un formaggio che rappresenta un elemento insostituibile nella cucina di questa regione italiana. Tuttavia, la Romagna non è l'unica a vantare la tradizione dei passatelli; anche nelle Marche, specialmente nelle province di Pesaro e Urbino, questo piatto è tutt’oggi molto diffuso e apprezzato.

 

La prima menzione storica dei passatelli si trova nel celebre ricettario di Pellegrino Artusi, La scienza in cucina e l’arte del mangiar bene, dove vengono descritti come una evoluzione della "tardura" o stracciatella, una semplice minestra a base di uova, formaggio e pangrattato che si "straccia" nel brodo. A differenza della tardura, i passatelli hanno una forma ben definita, ottenuta grazie all'uso di uno specifico strumento, il ferro per passatelli, oggi sostituito da strumenti più pratici come lo schiacciapatate con fori larghi. 

Passatelli romagnoli

Come si preparano i passatelli

In un'epoca in cui il cibo era strettamente legato ai ritmi delle stagioni e alle disponibilità locali, i contadini emiliano-romagnoli svilupparono la ricetta dei passatelli come modo per sfruttare al meglio ciò che avevano. Il pane, alimento base della dieta quotidiana, quando diventava duro e inadatto al consumo diretto, veniva grattugiato per dare vita a un nuovo ingrediente. Le uova e il formaggio venivano aggiunti per legare l'impasto e arricchirlo di sapore e sostanza.

 

Nella ricetta originale di Artusi, i passatelli erano preparati con pangrattato, midollo di bue, Parmigiano Reggiano, e aromatizzati con noce moscata o scorza di limone, o entrambi. Oggi, l'uso del midollo di bue è piuttosto raro, mentre gli altri ingredienti rimangono fondamentali nella preparazione. In alcune varianti viene aggiunta anche la farina, un trucco per dare maggiore consistenza all'impasto quando non si dispone del tipo di pane ideale (il pane comune romagnolo).

 

Nell'ambiente rurale questo primo piatto veniva preparato dall'azdora, figura centrale della famiglia contadina, utilizzando il tradizionale ferro per passatelli, un disco leggermente convesso ricoperto di fori e dotato di due manici in legno. Come spiega Artusi, il nome della pasta deriva proprio dall’uso di questo strumento: i passatelli acquisiscono infatti la loro forma unica grazie alla pressione esercitata sull’impasto, che deve “passare” attraverso i fori del ferro. 

L’attrezzo era molto comune nelle case romagnole, dove questo primo piatto a base di uova era particolarmente apprezzato e consumato soprattutto nel periodo invernale, che prediligeva il consumo di piatti più sostanziosi e nutrienti. 

In che regione sono nati i passatelli: Romagna o Marche?

La questione dell'origine geografica dei passatelli, se siano nati in Emilia Romagna o nelle Marche, è un argomento interessante e spesso dibattuto. La Romagna, con la sua forte identità culturale e culinaria, è considerata la culla dei passatelli. Questa regione, nota per la sua cucina rustica e sostanziosa, ha una lunga storia di piatti creati a partire da ingredienti semplici e di recupero, come il pane raffermo e le uova, che sono alla base dei passatelli. La presenza di questo piatto nelle tradizioni familiari e nelle sagre locali romagnole è un forte indizio del profondo legame tra i passatelli e questa terra.

 

D'altra parte, anche le Marche, in particolare le province di Pesaro e Urbino, vantano una lunga tradizione nella preparazione dei passatelli. In questa regione, il piatto si inserisce in un contesto culinario che valorizza piatti semplici ma ricchi di sapore, spesso legati ai prodotti del territorio e alle abitudini della cucina casalinga. La somiglianza delle ricette e delle tecniche di preparazione in entrambe le regioni suggerisce che i passatelli potrebbero essere un esempio di una tradizione culinaria condivisa, che trascende i confini regionali.

I passatelli Maletti, preparati seguendo la ricetta originale romagnola

passatelli pronti Maletti sono preparati con ingredienti di alta qualità, seguendo la ricetta originale romagnola, e conservano tutto il sapore e la genuinità che caratterizzano i passatelli fatti in casa. L’impasto è realizzato semplicemente con uova, Grana Padano e pangrattato, conditi con un tocco di sale, pepe e noce moscata. Questi ingredienti, selezionati con cura, conferiscono ai passatelli un gusto autentico e caratteristico, fedele alle radici della cucina romagnola.

Dal punto di vista nutrizionale, i passatelli Maletti sono facilmente digeribili e rappresentano un alimento nutriente adatto a tutte le età, dai bambini agli anziani, quindi perfetti per tutti gli amanti della buona cucina.

 

Per quanto riguarda le modalità di preparazione, richiedono solo pochi minuti di cottura nel brodo, che può essere di carne, oppure di dado per un'opzione più pratica e veloce. Possono essere serviti caldi nel loro brodo, come da tradizione, ma la loro versatilità li rende deliziosi anche asciutti, accompagnati da diversi condimenti, come un ragù bianco o di pesce, una crema di parmigiano, o abbinati al nero di seppia e pomodorini, oppure, per una variante più sfiziosa, alle vongole. I passatelli Maletti, in brodo o asciutti, sono quindi un primo piatto veloce da preparare e ideale da gustare durante le feste, ma anche da utilizzare per la preparazione di svariate ricette in base alla stagione, al tipo di occasione e ai gusti personali o degli ospiti. 

 

Oltre al gusto classico, Maletti propone anche i passatelli al tartufo, realizzati seguendo sempre la ricetta originale, ma con l’aggiunta di pregiato tartufo nero, perfetti da degustare in brodo, oppure asciutti accompagnati con una crema di Parmigiano Reggiano DOP. Il formato da 1 kg è ideale sia per i banchi di gastronomia, perché pensato per essere aperto e rivenduto in porzioni personalizzate, sia per le esigenze dell'Horeca, che richiedono quantità maggiori. Il packaging è pensato per agevolare la distribuzione e permette di assaporare questa specialità tipica romagnola ovunque si desideri, portando in tavola un piatto ricco di storia e sapore. 

 

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All'interno di questa ricetta

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